Il 2021 un anno di grazia del Signore

Lo scorrere del tempo lascia una traccia non solo sul nostro viso, ma soprattutto
sulla nostra anima; l’anno che è appena trascorso ha lasciato nella nostra anima un solco
profondo e allo stesso tempo luminoso; entrando nel nuovo anno vorrei ricordare assieme
a voi alcuni eventi che hanno interessato la nostra parrocchia nel corso del 2021.
Penso anzitutto al grande dono delle ordinazioni presbiterali e diaconali: il 29 aprile
infatti abbiamo avuto la gioia di vedere don Samuel ordinato presbitero dalle mani del
Santo Padre nella basilica Vaticana: non era ancora terminato l’eco di quella festa che,
l’otto maggio, il Cardinale Vicario ordinava diaconi Stefano e Raffaele, due giovani
missionari in india che vivono tra noi da più di un anno. La gioia di questi giovani che
hanno deciso di dare la loro vita a Cristo e alla Chiesa ci ha profondamente impressionato:
tanti secoli fa, quando oramai anziano, vedeva i giovani che lasciavano il mondo per
seguire Cristo, il grande scrittore ecclesiastico Origene esclamava: “quante anime belle, o
Signore, continuano nei secoli a dirti: corriamo dietro di te, seguendo l’odore del tuo
profumo”. Questi nostri fratelli hanno seguito Cristo nel ministero ordinato perché hanno
assaporato il profumo della risurrezione e anche noi, contemplando la gioia dei loro volti lo
abbiamo gustato.


Non possiamo oggi dimenticare il dolore che ha colpito tante famiglie in questo
lungo tempo di pandemia, anche in questo caso abbiamo sperimentato che la situazione
che stiamo vivendo ferisce non solo il corpo ma anche l’anima. Abbiamo parimenti visto
che il Signore ci consola con la sua parola e che ci ha donato di iniziare nella nostra
parrocchia un ciclo continuo di catechesi, le catechesi del vero tesoro, per scoprire la
bellezza di essere cristiani e offrire a tutti, lungo tutto il corso dell’anno, senza alcun
impegno, un’occasione di refrigerio e consolazione.
In maniera più particolare abbiamo poi sperimentato la forza della preghiera che
tutta una comunità innalza al Signore quando è colpita da un dolore improvviso: mi
riferisco alla malattia di Christian e a quella di Domiziana. Due giovani della nostra
parrocchia colpiti all’improvviso nel pieno del loro vigore; in tanti ci siamo ritrovati a
pregare per loro e per le loro famiglie, in queste due occasioni abbiamo sentito il Signore
vicino che ci diceva: “Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede
anche in me”. Davvero solo la parola di Cristo ci ha consolato e ha dato alle famiglie la
forza di combattere e sostenere questi giovani figli.
Per ultimo vorrei ricordare un momento di grande dolore: mi riferisco alla morte del
piccolo Alessandro. Nella sofferenza più grande abbiamo potuto contemplare la bellezza
della famiglia che Davide e Cristina hanno costruito, e sperimentare l’importanza di
stringerci tutti quanti attorno a loro per dimostrare il nostro affetto e la partecipazione al
loro dolore. Le campane a festa del giorno del suo funerale ci hanno ricordato la meta
finale della nostra esistenza: il cielo, la vera vita nel paradiso che Cristo ha spalancato per
noi e nel quale le persone che abbiamo amato ci aspettano.
Entriamo nel nuovo anno sentendo nel cuore l’eco delle campane a festa, in tal
modo siamo sicuri che anche quello che inizia sarà un anno grazia, pieno di quelle cose
grandiose e tremende che fanno la nostra vita così unica e drammaticamente bella.

Siate tutti i benvenuti nell’anno del Signore 2022!