La nuova icona della Santa Famiglia, donata dall’artista nostro parrocchiano, da oggi in poi
dominerà dall’alto la nostra chiesa, come ad estendere la protezione della famiglia di Nazaret su
tutte le famiglie della parrocchia; essa, col suo linguaggio figurativo, è un vero e proprio annuncio
del “vangelo della famiglia”.
Le tre figure di Gesù, Maria e Giuseppe, sono immerse nell’oro; l’oro rappresenta la vita di Dio:
“Dio è luce e in lui non ci sono tenebre”; la vita del Dio uno e trino splende nella vita, nelle
relazioni, e nella missione della famiglia di Nazaret e in quella di ogni famiglia cristiana. La santa
famiglia è rappresenta all’esterno, in una sorta di portico, non è chiusa nelle mura anguste di una
piccola casa, ma ha una missione per il mondo intero, per tutta l’umanità.
Al di sopra delle teste dei personaggi è dipinto un telo rosso stretto in un grosso nodo. Il telo fa
riferimento alla parola dell’arcangelo Gabriele alla Madre di Dio: “su di te stenderà la sua ombra la
potenza dell’altissimo”. Il grosso nodo simboleggia una duplice indissolubilità: quella dell’unione
tra la natura divina e quella umana instaurata nell’incarnazione del Verbo di Dio, nella quale per
sempre il Figlio di Dio si è unito all’umanità intera. Esso ricorda altresì l’indissolubilità del
matrimonio cristiano: “il Matrimonio indissolubile, in effetti, è comprensibile e sostenibile
unicamente grazie alla fede nella decisione di Dio in Cristo, che nulla può distruggere, di un
matrimonio di Dio con l’umanità”.
San Giuseppe è ritratto vestito col colore della terra, come ad indicare che partecipa della dura
missione affidata da Dio ad Adamo: lavorare il suolo con il sudore della fronte, ma sotto questa
veste traspare una stola dorata: il padre di famiglia è investito di un vero compito sacerdotale che
comporta la grazia necessaria per istruire, correggere, consolare e governare la prole. Per fare ciò è
necessario lasciare uno spazio ai propri figli: Giuseppe è leggermente scostato, fa un passo indietro
rispetto ai suoi progetti: lascia che il figlio si veramente qualcosa di nuovo e unico. La vergine
Maria è completamente rivestita di blu, il colore della vita umana: compito della Madre è insegnare
ai figli ad amare la vita per poterla a loro volta donare, infatti non si può donare veramente ciò che
non si ama profondamente.
Cristo è rappresentato come un piccolo bimbo sorretto e presentato dalla madre, il suo vestito è una
tunica rossa con riflessi dorati che esprime la persona divina del Verbo incarnato, la mano destra è
ritratta nel tipico segno della benedizione: le due dita annunciano la natura umana e quella divina.
Nella mano sinistra il bimbo stringe un rotolo, simile a quello usato per recare un annuncio
nell’antichità: il rotolo indica la missione che geli è venuto a svolgere sulla terra, è nella famiglia
che il bimbo è aiutato a scoprire a quale missione egli è chiamato. È nella sinagoga che frequentava
assieme alla sua famiglia che Gesù Cristo mostrò che in lui si era compiuta l’attesa dei secoli,
espressa nel rotolo del profeta Isaia da lui aperto a caso: era finalmente arrivato colui che avrebbe
portato ai poveri il lieto annuncio, avrebbe proclamato la liberazione ai prigionieri e la vista ai
ciechi e che avrebbe inaugurato per tutti il nuovo tempo della misericordia del Signore.