Carissimi,
quest’anno mi fa piacere rivolgere a tutti voi una parola all’inizio della quaresima: gli eventi che si svolgono attorno a noi mi spingono a pensare che questo tempo nuovo che la chiesa ci dona, sia particolarmente importante per ciascuno di noi. Vorrei che tutti imparassimo a gustare la bellezza della parola che Dio ci rivolge ogni giorno in questo tempo santo: nel viaggio della vita non siamo soli, nel deserto della nostra esistenza troviamo un’oasi: Dio ci parla; la chiesa, nostra madre, ci vuole insegnare ad ascoltare la sua voce. Come una madre attenta e premurosa la chiesa ha preparato per noi suoi figli un piatto delizioso: il banchetto della parola di Dio.
Ogni giorno di quaresima la parola di Dio è scelta con cura e amore particolare, ma più ancora nelle domeniche faremo un viaggio meraviglioso al quale tutti siamo invitati e che vorrei nessuno di voi perdesse. La prima domenica ascolteremo il Vangelo delle tentazioni del Signore: una pagina che ci mostra quanto il male ci sia vicino, e quanto continuamente il demonio sussurri menzogne al nostro cuore. Ma non ci è vicino solo il male, anche il Signore è al nostro fianco e lotta insieme a noi per liberarci. Nella seconda domenica la chiesa non riesce a tenere nascosta la luce della Pasqua e, anche se manca ancora tanto tempo, nel Vangelo della trasfigurazione ci fa intravedere la meta del nostro cammino: una luce sfolgorante che è più forte di ogni tenebra della storia. Questa luce non annulla però la realtà, non elimina tutti i dubbi e tutti i “forse”. La terza domenica è un invito forte a non farci travolgere dagli eventi che non capiamo; il vero pericolo è considerare tutto una disgrazia e vivere sempre da disperati, la conversione che la chiesa vuole donarci, è la vera via d’uscita dalla disperazione. La quarta domenica è quella della gioia: si tratta di uno dei momenti più alti dell’anno liturgico, ascolteremo il Vangelo più bello che ci sia: la grande parabola della Misericordia del padre: Dio è proprio così! Questa è l’unica risposta ai nostri peccati e ai nostri tradimenti. Non basta però, anche la domenica successiva troviamo una parola piena di misericordia: si tratta del perdono della donna adultera, alla quale Cristo dice: “io non ti condanno, va in pace, non peccare più”: il figlio di Dio si china davanti alla nostra miseria, scrive la nuova legge dell’amore sulla polvere delle nostre intenzioni e ci dona di ricominciare da capo.
Lasciatevi riconciliare con Dio! È questa la supplica con la quale inizia la quaresima: prendiamola sul serio almeno quest’anno! Nel grande romanzo “I fratelli Karamazov” lo scrittore russo Fedor Dostoevskij ci racconta una scena splendida: il fratello maggiore Dimitri insulta il padre davanti all’intero monastero, dove era ospitato il fratello minore. Il padre ricambia con violenza ancora più grande: lo spettacolo è desolato e degradante, gli insulti diventano minacce, le minacce sono piene di morte. Di fronte a tutto ciò, l’anziano monaco Zosima avanza verso il giovane infuriato, gli si inginocchia davanti e umilia la fronte davanti ai suoi piedi. La discussione si interrompe, il furore si spegne. “Mi sono inclinato davanti al suo grande dolore perché egli non venga vinto dal grande dolore”. Ecco il senso della quaresima: in mezzo alle nostre contese avanza il figlio di Dio. Si inchina davanti a noi, ci offre ancora una volta la prova del suo amore, l’occasione per ricominciare, egli infatti sa che “la nostra tristezza infinita si cura soltanto con un infinito amore”.
Buona quaresima a tutti!
Don Francesco