Carissimi,
sono stato veramente colpito dalla generosità che avete dimostrato la scorsa domenica nella colletta in favore delle vittime della guerra. Abbiamo raccolto più di 5800 euro; una parte di essi sono stati mandati ad un sacerdote missionario che, al confine tra Ucraina e Ungheria, accoglie e consola le persone in fuga dalla guerra, il restante è stato utilizzato per sostenere le persone già in Italia, ad esempio sei mamme che sono arrivate a Roma quasi senza valigie.
Molti vorrebbero fare di più e si sono detti disponibili ad accogliere in casa una mamma con i suoi bambini. A questo proposito è importante ricordare che allo stato attuale esistono due possibili modalità di accoglienza: quella che legata alla solidarietà tra Paesi dell’Unione Europea e che verrà gestita dal Governo Italiano e dalle Prefetture, e quella informale di persone che giungono da sole o con catene familiari.
Nel primo caso, la Caritas diocesana è già in contatto con la Prefettura di Roma e con il Comune per cercare di proporre un sistema di accoglienza diffusa, nell’ambito del percorso CAS (centri di accoglienza straordinaria) da proporre nelle parrocchie, negli istituti religiosi, nelle famiglie e in altri contesti con il coinvolgimento delle comunità locali.
L’accoglienza in collaborazione con la Prefettura presenta sicuramente dei vantaggi dal punto di vista amministrativo e della regolarizzazione del soggiorno per le persone accolte; essa fornisce infatti maggiori garanzie per quanto riguarda gli aspetti sanitari e la durata dell’accoglienza. Nel caso di accoglienza fatta in forma «privata» si raccomanda di coordinarsi ugualmente con la Prefettura, con la Asl e il Commissariato di Polizia.
Adesso per noi è importante individuare famiglie disposte ad ospitare; chi fosse interessato può compilare un modulo che trovate nella pagina seguente e che potete consegnare in segreteria o al centro di ascolto Caritas. Inoltre è necessario individuare delle persone in grado di operare come volontari, mediatori linguistici e insegnanti di italiano, per costituire un piccolo centro diurno che possa offrire ai nostri ospiti qualche servizio essenziale, come scuola di italiano o supporto psicologico o sanitario.
In questi giorni ho accolto la riflessione di un caro amico che vorrei condividere con voi: “siamo di fronte ad una manifestazione angosciosa del mistero del male e alla concreta possibilità che si compia davanti agli occhi di tutto il mondo un eccidio di gravità inaudita. Siamo tutti pieni di dubbi e di angosciosi interrogativi. Purtroppo però questa non è una guerra di parole ma una colossale violenza con uno scopo che si sta definendo giorno dopo giorno: imporre la legge del più forte, costi quel che costi, con una assoluta incapacità di praticare l’empatia, la misericordia, la pietà umana”. Vorrei però aggiungere una nota di speranza a questa analisi così lucida: è proprio nei momenti di maggiore gravità che le democrazie dimostrano tutta la loro forza, infatti l’insopprimibile anelito alla libertà che affonda le sue radici nel vangelo di Cristo non può non avere la meglio sulla tirannide e sulla violenza. La disponibilità che molti di voi avete manifestato in questi giorni testimonia che questo è vero e costituisce un segno di grande speranza! Andiamo avanti con coraggio, ricordiamo che Dio ama chi dona con gioia, lui non si lascia vincere in generosità e ripaga sempre con abbondanza chi apre il proprio cuore ai fratelli.
Che Dio vi benedica, un abbraccio.
Don Francesco